C’era una volta, e c’e’ ancora

C’era una volta, e c’e’ ancora


Marcello Lonzi
Federico Aldrovandi
Stefano Cucchi
Aldo Bianzino
Stefano Frapporti
Niki Aprile Gatti
Sorin Calin
Manuel Eliantonio
Francesco Alberti
….

Li conoscete ? tutta gente morta scivolata dalle scale, colpita da improvvisi infarti/ictus/disidratazione e attacchi di autolesionismo prendendo a capate i muri.
Gente strana, pazzi scatenati che gli sbirri hanno cercato disperatamente di salvare, ma questi squilibrati non volevano saperne, e allora ?
e allora su consiglio di padre Amorth, giu’ botte per esorcizzarli e scacciare il male che era dentro di loro.
Ma oltre che matti e posseduti, questi eran pure deboli, mica incarnavano il mito dell’uomo tutto d’un pezzo, forte, ariano, li meni giusto un pochino e che succede ?  crepano.  Ma mica e’ colpa delle botte, e’ che erano cagionevoli di salute.

 

 

Ma potete stare tranquilli, lo stato e’ impegnato con tutte le sue forze per calpestare l’immagine di queste persone, denigrarle, bollarle come drogati, malati, aspiranti suicidi, nella migliore tradizione della protezione degli apparati fascisti e dei suoi appartenenti, a tutti i costi.  
L’opposizione come al solito non si tira indietro, nella migliore delle ipotesi parla di pecore nere tra gli sbirri, nella peggiore appoggia le tesi dei fascisti.
Guai a parlare di marciume del sistema, di stato di polizia. Non sono bastate le camionette nelle strade, figuriamoci qualche morto nel tentativo della "rieducazione".
Ma se c’e’ una cosa che ci schifa ancor piu’ di questa "logica" fascista, e’ l’indifferenza di chi finge (o crede veramente) che tutto questo sia normale.   
C’era volta il popolo, che odiava i padroni e gli sbirri, loro emanazione e corpo di difesa personale.
C’era una volta, e c’e’ ancora.

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