La consegna della statuetta

LA CONSEGNA DELLA STATUETTA
ovvero
Una carezza in un Pugno

 

Ogni passerella richiede la sua teatralità, che tutti si muovano a tempo e a modo, quindi né troppo lenti né troppo veloci.
Ma noi italiani siamo un popolo sanguigno e troppo precipitoso… in una parola un popolo emotivo e la foga ci porta a volte a strafare rovinando tutta la teoria di buone intenzioni che ci guidava.
La velocità dicevamo, e come non pensare a un balbuziente, uno che Tartaglia, che sembra quasi gli manchi la velocità nelle parole che tanto ci avvince. In quanto emotivo il balbuziente italiano o si bloccherà (troppo lento) o sparerà fuori le parole tal che sembrino sputate (troppo veloce).
Anche il gesto più affettuoso se fatto fuori tempo con modi frettolosi e goffi produrrà poco piacere in chi lo riceve; pensate a un bacio dato in fretta e con foga, in breve troppo velocemente: che fragorosa testata sul volto dell’amato, e tutto con amore ma troppa frenesia.
Torniamo alla nostra passerella, come non figurarsi la voglia di condividere il simbolo della nostra città con chi è venuto a salvarci ed allietare la giornata raccontando frivolezze e amenità, con chi sparge amore e fantasia. Ma pensate anche alla difficoltà di cogliere l’attimo in cui passa per omaggiarlo, per ricambiare il suo amore… ed ecco che sta arrivando e l’emotivo ha paura di sbagliare, di sembrar troppo timido e poco riconoscente e… oplà.
Troppa foga ma era amore!  Pensate che forse è proprio questo "l’amore che vincerà sull’odio", ma è stato travisato.

P.S. Faccio notare che nessuno si è preoccupato di verificare che l’evento non sia accaduto per una precipitosa folata di vento che abbia poi indotto lo spostamento della mano producendo il timbrino cranico.
Non fermiamoci alle apparenze!!! A volte cari amici la velocità è la base dei più incredibili eventi
Comunque nel caso in cui le cose  si mettano al peggio per l’omaggiato, potremo sempre ricordarlo in una liturgia a reti unificate facendoci anziché il segno della croce un più modesto frontino (a debita velocità s’intende), o mimando le guglie del duomo – con esiti che, a parer mio, ne faranno il momento più coinvolgente della cerimonia.  

(foto con licenza CC BY-NC-SA presa da www.spinoza.it)

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su La consegna della statuetta

Tecnocontrollo

Dopo le impronte digitali, l’iride, la scansione facciale, il dna, il 
riconoscimento vocale etc. etc. proponiamo una nuova tecnica per il riconoscimento delle persone: il pelo pubico.

 

 

Non esistono al mondo due soggetti con lo stesso pelo pubico, e
auspichiamo la creazione di registri in cui oltre al nostro DNA (quello viene gia’ raccolto e la banche dati continuano a ingrandirsi) venga salvato anche il profilo del nostro pelo, e a fianco della foto del viso nella carta d’identita’, affiancheremo la foto del pelo pubico.
Va da se che questo comporta il divieto di depilazione, non potete nascondere il vostro pelo piu’ di quanto possiate nascondere il vostro viso.

 

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su Tecnocontrollo

La cultura del sospetto

Capita a volte che tre persone vadano in un parco a mezzogiorno e si passino un panino avvolto nella carta stagnola, un pic-nic frugale nella pausa tra lo sfruttamento lavorativo del mattino e quello del pomeriggio.
Pero’ al mondo si sono una serie di mister G, alcuni dei quali ricoprono perfino la carica di vicesindaco, che agiscono solo spinti da forti istinti di paura e sospetto verso chiunque non sia sufficientemente ariano.  

 

E allora vediamo che se mister G nota 3 persone in un parco, e queste hanno la pelle scura, le osserva con attenzione e cerca una scusa per poterle cacciar via, perche’ per lui quella e’ gramigna che tiene lontana la gente per bene dal parco.
Se poi una delle 3 persone tira fuori un panino avvolto nella stagnola e lo passa al suo amico, allora nella testa di mister G esplode un petone che lo manda in visibilio, non crede ai suoi occhi, si tratta sicuramente di droga, senza dubbio.
Allora decide di intervenire, telefona immediatamente ai carabinieri e li manda a controllare il panino e le persone che se lo sono scambiato. Dopo attenta analisi il panino risulta essere un panino farcito, ma il ripieno non e’ di eroina bensi di maionese.
Constatato che la maionese e gli affettati non risultano essere compresi nelle tabelle delle sostanze stupefacenti, i 3 vengono lasciati andare.
Il nostro bravo mister G, sereno e seregno, non si sogna neanche per scherzo di chiedere scusa ai 3, anzi, forte della sua superiorita’ ariana ribadisce la bonta’ della sua operazione, perche’ quella gente gramigna e’, e gramigna resta. E chiede alla popolazione un impegno attivo per denunciare atteggiamenti sospetti. Quindi se vedete qualcuno che fuma potrebbe essere uno spinello, uno col naso rosso potrebbe aver appena pippato, un neonato che piange potrebbe essere stato maltrattato, una persona che fischietta stara’ facendo il palo per una rapina, e un comunista grasso potrebbe aver appena mangiato un bambino.
Ovviamente visto che non si possono disturbare sempre i carambinieri, il suggerimento e’ di farlo solo quando i soggetti in questione sono stranieri, gli italiani sono brava gente.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su La cultura del sospetto

pedethon

PEDETHON – campagna per la salvaguardia dei tumori

Sono momenti difficili, ma e’ in questi momenti che si vede la capacita’ di un
popolo di attivarsi per migliorare la propria vita.

 

La crisi, l’influenza h1n1, il terrorismo, i comunisti, gli africani e i
pervertiti/sodomiti occupano gli spazi televisivi, ma ci sono cose piu’ importanti di cui discutere.
La Pedemontana e’ una grande opera che ci portera’ dritti all’EXPO 2015,
un’autostrada per raggiungere Malpensa risparmiando diversi minuti rispetto alle strade attuali. diversi minuti, mica uno o due !! pensate !!  Avrete ogni
giorno dei minuti in piu’ per fare quel che volete, perche’ questo e’ il paese della liberta’, potrete telerincoglionirvi, potrete fare un giro al centro commerciale e comprare l’ennesima cosa carina, ma inutile. 

In cambio di un po’ di traffico in piu’ avrete le vostre belle compensazioni mentali, qualche
bella siepe come risarcimento per la deturpazione del territorio.  Ma, cosa piu’ importante, avrete dato ai vostri figli qualche probabilita’ in
piu’ di far crescere dentro di loro un bel tumore, una leucemia, un privilegio
a cui non potete sottrarvi. Purtroppo i nemici del progresso sono sempre in agguato e vi dicono che no no no, non si deve andare avanti, vogliono
sottrarvi al vostro destino.  Se il buon Dio ha deciso che il prezzo da pagare e’ quello, bene, noi lo pagheremo ! cosi’ come pagheremo la Pedemontana, coi nostri soldi, perche’ purtroppo i privati non metteranno una lira, e quindi
serve un nostro sforzo attivo e concreto, perche’ i tumori mica si comprano al mercato, ue’,  costano !
Per avere un tumore grande, serve una grande opera che da quell’impasto di
malaffare, cupidigia e progresso inumano, generi gli enormi carrozzoni che tutto il mondo ci invidia, potenti, forti, cazzuti !!
Hai davanti a te la possibilita’ di vincere un tumore, approfittane,
coltivalo, incentivalo a venire a te, e’ importante affinche’ i tumori non si estinguano, lotta affinche’ si faccia la Pedemontana, parlane coi tuoi amici,
dai anche a loro la buona novella, il cancro non sta per entrare nel leone, sta per entrare in te, e’ scritto nell’oroscopo.
E allora gioiscine, mettiti una mano sulla coscienza, versa un euro alla
societa’ pedemontana affinche’ tutto questo si avveri.

 

 

 

 

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su pedethon

tirasassi numero 00

E’ uscito il numero 00 del tirasassi, potete scaricare il pdf da qui’:

http://www.noblogs.org/gallery/6006/tirasassi-00.pdf

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su tirasassi numero 00

Apologia del precariato

da: http://www.macheteaa.org/2008/02/apologia-del-precariato.html

 

 

Vogliamo dare una replica a certe critiche faziose e ipocrite rivolteci, secondo le quali noi imporremmo ai lavoratori l’incubo della precarietà permanente.Le cose non stanno così! Il futuro che stiamo preparando può spaventare solo chi non lo merita. I lavoratori dotati, competenti, disposti ad eseguire le direttive impartite senza protestare, troveranno sempre un imprenditore pronto ad accoglierli. Non hanno nulla da temere da una continua mobilità professionale. Quanto agli altri, ai fannulloni, agli incapaci e ai piantagrane, saranno costretti a mettersi al passo coi più disciplinati se non vorranno rischiare l’esclusione. Ma non saremo noi a ridurli alla fame, no davvero. Il loro destino risiede interamente nelle loro mani.

Non per questo siamo insensibili. Il nostro contributo al progresso sociale del paese è visibile grazie al suo sviluppo economico. Ridurre le spese e all’occorrenza l’organico, incrementare i profitti: è applicando questa ferrea logica economica che i nostri avi hanno potuto rinunciare agli schiavi in favore degli operai salariati. Non si è trattato forse di un passo in avanti nella storia dell’umanità? d è seguendo quel fulgido esempio che noi oggi siamo intenzionati a rinunciare agli operai salariati in favore dei lavoratori temporanei. Ebbene, in passato i lavoratori fissi — che pur correvano il rischio di venire licenziati, a differenza degli schiavi — non hanno mai protestato contro la libertà concessa loro dagli imprenditori.
Non comprendiamo quindi il motivo per cui oggi ci siano così tante opposizioni all’enorme libertà garantita da un lavoro a tempo determinato, che vi offre più possibilità di scelta, più tempo libero, più esperienze, meno noia. Permetteteci ora di fare un’analogia che, se potrà apparire scabrosa, purtuttavia è assai significativa e in grado di chiarire le cose. Il contratto di
lavoro fisso assomiglia a un contratto di matrimonio. Ci sono due parti, ciascuna delle quali ha i suoi obblighi nei confronti dell’altra: la moglie deve servire il marito, il marito deve mantenere la moglie. A una moglie si deve garantire un tetto, la si deve vestire, nutrire, curare quando è malata. Ma il lavoro — ed è qui che interviene la differenza — è un fatto
economico, non affettivo. Non si deve confondere economia con sentimento. È inutile nasconderci che in fatto di donne la soluzione contrattuale più vantaggiosa per un uomo è la prostituzione, non il matrimonio. Una prostituta la
si prende quando si ha bisogno, la si paga a prestazione e la si lascia senza curarsene. La si può
anche cambiare in tutta tranquillità, se le sue
prestazioni non sono soddisfacenti. Siamo sinceri:
il lavoro interinale è la soluzione più convenienteal problema dell’occupazione.
Pretendere che assumiamo i nostri dipendenti a vita, finché morte non ci separi, è antieconomico e antiquato. Sarebbe come
pretendere di viaggiare su un treno a vapore anziché su uno ad alta velocità. Come vedete, nessun sincero sostenitore del progresso ha il diritto di scagliare contro di noi la prima pietra. Non abbiate paura del domani. Nessuna incertezza.
Non vi abbiamo sempre fatto vivere una vita meravigliosa?
CONFINDUSTRIA

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su Apologia del precariato

OFFERTE DI LAVORO

Importante azienda nel settore dello sfruttamento della manodopera cerca neolaureati con esperienza, ottima conoscenza della lingua inglese, del pacchetto Office, e possibilmente con un master prestigioso.
In cambio offriamo la possibilità di un lavoro gratificante, anche se poco gratificato, con un contratto precario.
Assumiamo anche donne, tanto se poi restate incinta vi lasciamo a casa, percheè è giusto che vi dedichiate all’allevamento della prole, la famiglia prima di tutto.
Mandate il vostro curriculum a:
risorse_subumane@lavoroprecario.it

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su OFFERTE DI LAVORO

I NOSTRI MITI

Questo primo numero lo vogliamo dedicare alla maestrina dalla penna rossa che si è fatta l’esame di stato nella prestigiosissima università di Reggio Calabria, dove l’esame di stato viene superato ancora prima di averlo fatto (questo si’ che si chiama efficienza, snellimento della burocrazia).
Il 15 febbraio 2008 ha anche avuto il coraggio (di questo bisogna proprio dargli atto) di proporre una legge "per la promozione e l’attuazione del merito nella società, nell’economia e nella pubblica amministrazione" trasformata in decreto in novembre.
Cara maestra, acida zitella, non ti offriremo mai una mela, se non la stessa che fu data a biancaneve.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su I NOSTRI MITI

Ciak, si gira

I personaggi dello spettacolo si mobilitano, Luca Barbareschi (che ricordiamo grande protagonista di film come Cannibal Holocaust) è in fregola, e ha proposto nuove norme per internet:
la trasformazione dei provider e di chi offre servizi in rete in cyber-poliziotti che devono monitorare quello che fate e cosa guardate con chi  comunicate in rete.
l’attribuzione di nuovi (e ignoti) poteri alla SIAE, una vetusta società retaggio di una cultura del copyright ormai superata dai storia; INFORMATION WANTS TO BE FREE, l’informazione vuole essere libera, siamo nel mezzo di una rivoluzione culturale che ci sta dando la possibilità di liberarci dalla catena di strangolatori della cultura, non dobbiamo rinunciarci.
Un accenno al buon costume, che non ci sta mai male di questi tempi di finto bigottismo imperante, dove non si vede mai un cazzo in televisione (in senso anatomico), però è pieno di morti ammazzati, ormai talmente parte del nostro costume che diventano buoni e giusti, da celebrare in continuazione.
La galera per chi scarica film e musica dalla rete senza pagare, quale orrendo crimine, a rubare in banca si rischia di meno.
Eh, grande Luca, ma dedicarsi a un remake di Cannibal Holocaust non era forse meglio ? Magari stavolta evitando di sparare a un maialino e di filmare lo sventramento di una tartaruga.
E veniamo al secondo personaggio, si apra il sipario per Gabriella Carlucci. Costei non ha neanche scritto una proposta di legge, se l’è fatta scrivere dalla SIAE (lo si è scoperto perchà Word tiene traccia del nome dell’intestatario della licenza del programma), e poi l’ha presentata come fosse sua. E quindi paradossalmente la nostra eroina vuole fare una legge con norme più severe sul copyright, e poi sul suo sito mette un documento che non è suo, e non cita la fonte. Chiede l’abolizione dell’anonimato in rete (ossia completa tracciabilità di chi siete e cosa fate), perchè "Internet non deve rimanere un’isola d’anarchia". Gia’, tutti noi sentiamo che davvero c’è questo bisogno irrefrenabile di mettere ordine in rete, la situazione è insopportabile, uno schifo che deve finire subito :-))
E ovviamente anche per lei lo scopo della legge è la protezione dei bambini contro la pedofilia, e certo deve essere per questo che il documento l’ha scritto la SIAE, nota società che si batte per la tutela dei bambini in tutto il mondo.
Cosa di può rispondere a certa gente ?  Ad esempio che questa settimana mi son scaricato, e vi consiglio:
"La zona" del regista messicano Plà e "L’onda" del tedesco Gansel,  li trovate in rete sui circuiti P2P, scaricateli, e passateli ai vostri amici, se non girano molto perchè sono fuori dai circuiti commerciali, li facciamo girare noi, alla faccia dei poco onorevoli di cui sopra.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su Ciak, si gira

La disoccupazione sta ricreando un bel mestiere

Chi di voi non vorrebbe vedere il proprio figlio al volante di un bel carro armato ?

 


Bello, potente, sicuro, magari da contrapporre a qualche contadino armato di pietre, perchè si sa, ci piace vincere facile.

E allora via, ecco che l’esercito e la regione lombardia lanciano una fantastica iniziativa, il training day, sottotitolo "la pace si fa a scuola", dove con aria bonaria simpatici esponenti dei reparti armati entrano nelle scuole per spiegare quanto sono bravi e buoni, perchè vanno in paesi dove non sono mai stati invitati a portare aiuto e solidarietà, col fucile….  

Ma guarda caso questa cosa la fanno nelle nelle scuole professionali, che pullulano di figli di operai, non certo di rampolli di buona famiglia, perchè l’intento esplicito, e cito testualmente, è: "la necessità alle nostre Forze Armate di ampliare notevolmente la visibilità all’interno della società civile (in particolare nella scuola) e di proporsi quale scelte professionale "alternativa" rispetto a quelle civili."

Manda tuo figlio nell’esercito, imparera’ un lavoro in un settore dove non c’e’ mai crisi.  Mandalo a mantenere la pace nel mondo con un bel fucile in mano, mandalo a giocare con le bombe a mano, mandalo ad ammalarsi per l’uranio impoverito, mandalo a fare il servo dei servi e a sparare sui civili. Non c’e’ niente di meglio dell’esercito per formare una nuova generazione di balilla (o di mona).

L’esercito, col suo afflato di amore universale, rappresenta il baluardo della pace e di un futuro luminoso, al fosforo bianco.

Era meglio morire da piccoli, con i peli del culo a batuffoli, che morire da grandi soldati, con i peli del culo bruciati.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su La disoccupazione sta ricreando un bel mestiere