La disoccupazione sta ricreando un bel mestiere

Chi di voi non vorrebbe vedere il proprio figlio al volante di un bel carro armato ?

 


Bello, potente, sicuro, magari da contrapporre a qualche contadino armato di pietre, perchè si sa, ci piace vincere facile.

E allora via, ecco che l’esercito e la regione lombardia lanciano una fantastica iniziativa, il training day, sottotitolo "la pace si fa a scuola", dove con aria bonaria simpatici esponenti dei reparti armati entrano nelle scuole per spiegare quanto sono bravi e buoni, perchè vanno in paesi dove non sono mai stati invitati a portare aiuto e solidarietà, col fucile….  

Ma guarda caso questa cosa la fanno nelle nelle scuole professionali, che pullulano di figli di operai, non certo di rampolli di buona famiglia, perchè l’intento esplicito, e cito testualmente, è: "la necessità alle nostre Forze Armate di ampliare notevolmente la visibilità all’interno della società civile (in particolare nella scuola) e di proporsi quale scelte professionale "alternativa" rispetto a quelle civili."

Manda tuo figlio nell’esercito, imparera’ un lavoro in un settore dove non c’e’ mai crisi.  Mandalo a mantenere la pace nel mondo con un bel fucile in mano, mandalo a giocare con le bombe a mano, mandalo ad ammalarsi per l’uranio impoverito, mandalo a fare il servo dei servi e a sparare sui civili. Non c’e’ niente di meglio dell’esercito per formare una nuova generazione di balilla (o di mona).

L’esercito, col suo afflato di amore universale, rappresenta il baluardo della pace e di un futuro luminoso, al fosforo bianco.

Era meglio morire da piccoli, con i peli del culo a batuffoli, che morire da grandi soldati, con i peli del culo bruciati.

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